Me lo ricordo bene: era un caldo giorno d’estate nel lontano 1987, avevo 14 anni, zero voglia di studiare e una forte e BELLISSIMA dipendenza da videogames. 🙂
Tornavo a casa in bici, mi fermo all’edicolante di fiducia e gli chiedo se era uscito il nuovo numero di “Zzap!“, che all’epoca era la rivista/bibbia di noi videogiocatori commodoriani (e non solo).
Sì era uscito il nuovo numero, wow!!! Inizio a sfogliarlo freneticamente e di botto mi pietrifico di fronte alla recensione di questo gioco sconosciuto: “Defender Of The Crown” della Cinemaware (prima software house a proporre dei videogames ispirati al cinema).
Guardo le immagini del gioco e d’istinto balbetto qualcosa tipo: “Ma… ma… ma… che cazzo di MEGA GRAFICA STRAFIGA è questa???”
Stupore, meraviglia, stordimento, incredulità.
All’epoca manco in sala giochi avevo visto una tale magnificenza grafica (eccezion fatta per i laser game).
“Ma quindi questa MEGA FIGATA è per il Commodore 64???”, per un attimo ci sperai con tutto il cuore ma poi mi resi conto che la rece stava in una rubrica dedicata ai 16 bit. Insomma questo gioco e questa grafica ALLUCINANTE giravano su un nuovo computer della Commodore di nome Amiga 500.
Un unico pensiero mi ossessionò i giorni seguenti: “DEVO giocarci a tutti i costi!”
Bene, il caso volle che un vicino di casa comprò a fine estate l’Amiga 500 al figlio di 12 anni, col quale feci OVVIAMENTE amicizia.
…Avevo già in testa il piano diabolico: “Mi procuro in qualche modo una copia di Defender e poi con una scusa ci giocherò da lui.”
E lo feci davvero, scroccando senza ritegno tutti i santi giorni il suo Amiga per svariate settimane.
Giustamente i suoi genitori iniziarono a tollerarmi sempre meno, ma erano persone a modo e non sbroccarono mai con me.
Una volta addirittura entrai in casa con la madre che usciva mezza nuda dal bagno di fronte a me, situazione davvero imbarazzante ma la mia ossessione per questo gioco era così potente che non mi feci il minimo scrupolo e manco chiesi scusa.
I miei genitori odiavano i videogames perché li vedevano come la mia rovina: “Gioca gioca pure anziché studiare, poi vediamo che cavolo farai nella vita senza manco un pezzo di carta!”
Nonostante ciò, alla fine i miei cedettero: il loro enorme imbarazzo, causato dal fatto che tutti i santi giorni scroccavo l’Amiga dai vicini, li costrinse a comprarmi un fantastico Amiga 500 per evitare di passare come una famiglia di pezzenti.
Non mi pareva vero e continuai a giocare e rigiocare Defender Of The Crown, anche se lo avevo già finito non si sa quante volte.
L’euforia di possedere quel fantastico computer, dal quale usciva una tale meraviglia grafica, era una sensazione incredibile e bellissima che pareva non finire mai. Wow!
Oltre la grafica com’era il resto? Beh, la seconda cosa che mi impressionò fu il sonoro. La mitica musica dell’intro, quando compare il muro con la scritta scintillante Defender Of The Crown, era puro orgasmo sonoro.
La melodia era davvero bellissima e capivi all’istante che dietro c’era un hardware molto potente, capace di creare un sonoro di qualità nettamente superiore al resto a cui eravamo abituati.
Invece il gameplay vero e proprio? Si trattava in sostanza di uno strategico ambientato nel medioevo, in cui dovevi conquistare le varie regioni per unire il Regno.
Ad essere sinceri nulla di così tremendamente innovativo. Inoltre il gioco non è che offriva chissà quale varietà di situazioni ed era pure piuttosto facile da finire.
Ma per me, così come per tantissimi altri adolescenti, a stregarci furono le EMOZIONI MAGICHE che provavamo di fronte a meraviglie grafiche e sonore come:
- I mitici assedi con la catapulta che doveva abbattere il muro di cinta del castello (per poi iniziare un esaltante combattimento).
- I duelli nei castelli con la spada e con le ombre proiettate sui muri di pietra dalla luce delle fiaccole (35 anni fa era da infarto ‘sta cosa!).
- Ma la roba più pazzesca ed emozionante in assoluto erano le scene “osé”, dopo che avevi salvato la damigella in pericolo.
So benissimo che potrei sembrare un invasato ma sono certo che, se ci hai giocato anche TU a suo tempo, allora mi puoi capire fratello. 🙂
Questo magico gioco aveva il potere di farci sognare, emozionare e dulcis in fundo dimenticare i problemi a scuola e tutto il resto del mondo (gli altri, sì insomma quelli che NON giocavano a Defender Of The Crown).
Dopo Defender vennero tanti altri bellissimi giochi per Amiga 500, ma senza dubbio fu QUESTO VIDEOGAME a farci desiderare con la bava alla bocca la nuova meraviglia tecnologica della Commodore.
Volevamo a tutti i costi l’Amiga e molti genitori alla fine cedettero e ce la comprarono, pur di non sorbirsi all’infinito l’insistenza ASFISSIANTE di noi ragazzini in quei mitici anni ’80.
Ragazzini con gli occhi che brillavano di passione bruciante di fronte a quella che era pura MAGIA, sì era proprio magia per noi e non un semplice videogame come tanti altri.
Se anche tu compravi Zzap! in quei grandiosi anni, se anche tu hai avuto una scarica di PURA ENERGIA giocando a questo capolavoro della Cinemaware, allora FRATELLO sai che non sono matto e che sto dicendo la pura verità.
Questa energia non è mai morta e noi di Retrogame Station abbiamo la SACRA MISSIONE di tenerla accesa per chi vuole continuare a emozionarsi e sognare, per chi come noi è un Defender Of The Faith. 🙂
L’età non conta.